Il nuovo Bando Agrisolare 2023

Un’occasione unica per le imprese agricole!  Con uno stanziamento di circa 1 miliardo di euro, il nuovo bando offre generosi contributi in conto capitale a fondo perduto, che coprono fino all’80% delle spese sostenute. Il Ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, conferma  che il bando del 2023 segue e migliora le regole stabilite nell’edizione precedente, e apporta alcune modifiche che lo rendono il programma ancora più attraente.

Tra le novità introdotte, laumento delle quote a fondo perduto, offrendo agli agricoltori una maggiore opportunità di finanziamento, e la riduzione della dipendenza dall’autoconsumo come criterio per determinare le dimensioni dell’impianto, aprendo le porte a una maggiore flessibilità nella progettazione e nell’implementazione di impianti solari nell’ambito agricolo.

Queste modifiche mirano a stimolare l’adozione di soluzioni innovative e sostenibili nel settore agricolo, consentendo agli agricoltori di sfruttare appieno il potenziale delle energie rinnovabili.

Possono essere ammessi ai contributi esclusivamente i progetti di realizzazione di impianti fotovoltaici la cui energia prodotta sarà destinata a soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda agricola

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Come funziona il Bando?

Il Ministero dell’Agricoltura ha già pubblicato in Gazzetta il nuovo Decreto Ministeriale per il Bando Parco Agrisolare 2023, che apporta importanti modifiche rispetto al 2022. Le nuove regole rendono la misura più vantaggiosa per gli agricoltori.

Queste le 3 principali novità:

1

Aumento della potenza massima installabile

Potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1000 kWp.
2

Aumento della potenza massima per sistemi di accumulo

La spesa massima per sistemi di accumulo è stata aumentata fino a 100.000 euro e quella per dispositivi di ricarica fino a 30.000 euro.
3

Per il dimensionamento dell'impianto vengono computati anche i consumi termici

Sarà possibile calcolare il fabbisogno energetico termico senza il vincolo del doppio dell’autoconsumo elettrico

Il bando prevede anche la rimozione  e smaltimento  dell’amianto (eseguito da ditte specializzate iscritte all’albo),  il rifacimento, l’ isolamento termico e i sistemi di aereazione dei tetti. Inoltre viene introdotto anche l’Autoconsumo condiviso, ovvero quando più aziende agricole organizzate in forma aggregata decidono di investire nella produzione di energia tramite impianti fotovoltaici, questi impianti saranno ammissibili poichè sono finalizzati a coprire il fabbisogno energetico di tutte le aziende partecipanti.

Il bando viene gestito con la modalità “a sportello”, ovvero i fondi verranno assegnati in base all’ordine di arrivo delle domande.

Risorse Economiche

 

Di seguito troverete una panoramica delle risorse economiche previste nel nuovo bando Parco Agrisolare 2023.

Imprese della produzione agricola

  • Con limite di autoconsumo (sarebbe a dire che le dimensioni massime dell’impianto fotovoltaico che è possibile installare è proporzionato ai consumi energetici: quelli elettrici più quelli termici)
  • Contributo dell’80% sui costi ammissibili
  • Autoconsumo condiviso
  • Eventuali ulteriori risorse precedentemente assegnate con decreto del 21 dicembre 2022 o con decreto del 30 marzo 2023 che si rendano di nuovo disponibili per effetto di rinunce e/o revoche saranno destinate a queste imprese

693 milioni

  • Senza limite di autoconsumo
  • Contributo del 30% con maggiorazioni sui costi ammissibili, con le seguenti maggioriazioni:
    • +20% per le piccole imprese;
    • +10% per le medie imprese;
    • +15% per le regioni Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna

75 milioni

Imprese della trasformazione agricolo in agricolo

  • Senza limite di autoconsumo
  • Contributo fino:
    • all’80% se la potenza dell’impianto fotovoltaico è compresa tra 6 kWp e 200 kWp;
    • al 65% se la potenza dell’impianto fotovoltaico è compresa tra 200 kWp e 500 kWp;
    • al 50% se la potenza dell’impianto è maggiore di 500 kWp fino al massimo di 1000 kWp.

150 milioni

Imprese della trasformazione agricolo in non agricolo

  • Senza limite di autoconsumo
  • Contributo del 30% con maggiorazioni sui costi ammissibili nei seguenti casi:
    • +20% per le piccole imprese;
    • +10% per le medie imprese;
    • +15% per le regioni Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna

75 milioni

Il bando è stato ufficialmente pubblicato Sabato 1 Luglio 2023 nella Gazzetta Ufficiale n°152

Di seguito troverete una selezione delle domande frequenti (FAQ) più comuni e le relative risposte, fornite per aiutarvi a chiarire eventuali dubbi o incertezze. Vi invitiamo a contattarci per maggiori informazioni e valutare insieme le soluzioni di accesso specifiche per la vostra azienda agricola.

Tipo di contributo previsto

I contributi statali in conto capitale non sono crediti d’imposta, bensì contributi a fondo perduto, ripartiti come segue:

Imprese Produzione agricola:

  • Contributo a fondo perduto 80% nei limiti dell’autoconsumo
  • Contributo a fondo perduto 30% se si va oltre i limiti dell’autoconsumo, con le seguenti maggiorazioni:
    • +20% per le piccole imprese;
    • +10% per le medie imprese;
    • +15% per le regioni Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna

Imprese della trasformazione agricola in agricola:

Senza limite di autoconsumo

  • Contributo fino:
    • 80% se la potenza dell’impianto fotovoltaico è compresa tra 6 kWp e 200 kWp;
    • 65% se la potenza dell’impianto fotovoltaico è compresa tra 200 kWp e 500 kWp;
    • 50% se la potenza dell’impianto è maggiore di 500 kWp fino al massimo di 1000 kWp.

Imprese della trasformazione agricola in non agricola:

  • Senza limite di autoconsumo
  • Contributo del 30% con maggiorazioni sui costi ammissibili nei seguenti casi:
    • +20% per le piccole imprese;
    • +10% per le medie imprese;
    • +15% per le regioni Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna

Autoconsumo

L’autoconsumo si riferisce all’installazione di un impianto fotovoltaico che è progettato per rispondere esattamente ai tuoi bisogni energetici, sia elettrici che termici. Con il presente bando, però, si può optare per l’installazione di impianti di maggiore potenza che superano il semplice autoconsumo. Questi impianti beneficiano di un contributo del 30%, a differenza del 80% attribuito agli impianti di autoconsumo.

Ci sono fondi disponibili per i due tipi di impianti: circa 750 milioni per quelli di autoconsumo e 75 milioni per quelli sovradimensionati. Da notare che non è possibile richiedere contributi per entrambi i tipi di impianti. Pertanto, se si desidera massimizzare la percentuale di contributi a fondo perduto, l’opzione migliore sarebbe quella di installare un impianto dimensionato in base ai propri consumi.

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I soggetti Beneficiari

Possono accedere ai contributi:

  1. Gli imprenditori agricoli, sia in forma individuale che societaria, iscritti nella sezione speciale del registro imprese ed esercenti attività quali coltivazione del fondo, silvicultura, allevamento di animali e attività connesse.
  2. Le imprese agroindustriali attive nella lavorazione e trasformazione di prodotti agricoli.
  3. Le cooperative agricole, anche in forma di consorzio, che svolgono attività di coltivazione del fondo, silvicultura, allevamento di animali e attività connesse.

Non sono ammessi ai contributi coloro che, nell’anno precedente, hanno realizzato un volume d’affari inferiore a 7.000 euro.

Cosa finanzia il bando

Possono essere ammessi ai contributi esclusivamente i progetti di realizzazione di impianti fotovoltaici la cui energia prodotta sarà destinata a soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda agricola

Il bando finanzia la seguente misura: acquisto e installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici utilizzati dalle imprese agricole e agroindustriali.

Oltre a ciò, il bando prevede interventi complementari per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, quali la rimozione dell’amianto dai tetti, l’isolamento termico e la ventilazione.

Il contributo include inoltre l’installazione di sistemi di accumulo energetico, come batterie, e colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Impianti ammessi

Realizzazione di impianti fotovoltaici di nuova costruzione o potenziamento di un impianto esistente con l’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici

La proposta deve preveder la realizzazione di impianti fotovoltaici i cui componenti devono essere nuovi e mai utilizzati in altri impianti con potenze da 6 kWp a 1000 kWp

In aggiunta al contributo per l’impianto è possibile richiedere un contributo per l’acquisto di batterie di accumulo.

In caso di realizzazione di potenziamento di un impianto esistente, il contributo da riconoscere verrà definito sulla base dei costi sostenuti esclusivamente per la realizzazione della nuova sezione.

Dove installarlo? SOLO su tetti dei fabbricati e serre

È necessario installare l’impianto fotovoltaico sui tetti degli edifici, o sulle serre, non a terra. L’immobile deve essere classificato come D10, ovvero ad uso agrario. Se non è accatastato come D10, è obbligatorio annotare il riconoscimento della fiscalità rurale. Attraverso una relazione tecnica asseverata, da parte di un professionista abilitato.

Serre

L’installazione di pannelli fotovoltaici è consentita anche su serre esistenti, comprese quelle non accatastate, poiché non vi è l’obbligo di accatastamento per le serre. Tuttavia, è necessario dimostrare l’esistenza delle serre attraverso fotografie e immagini aeree. È possibile installare pannelli fotovoltaici anche su avanserre, che sono strutture collocate davanti alle serre per l’immagazzinamento di materiali.

La legge prevede che per i primi 1.000 mq di serra sia possibile realizzare un’avanserra di 100 mq. Per i successivi 1.000 mq di serra, è consentito costruire un’avanserra di 50 mq. Ad esempio, se si dispone di una serra di 4.000 mq, è possibile realizzare un’avanserra di 250 mq.

Importo massimo dell’investimento

L’investimento massimo per realizzare il progetto è di 750.000 euro per un’azienda singola, con un contributo massimo del 80% (600.000 euro).  Nel caso di due o più aziende appartenenti allo stesso soggetto o società, l’importo massimo di spesa sale a 1.000.000 euro, con un contributo massimo del 80% (800.000 euro).

Tipologia e dimensioni dell'impianto fotovoltaico installabile

Gli impianti fotovoltaici ammessi avranno una potenza massima di produzione corrispondente ai consumi totali dell’azienda, sia per i consumi di energia elettrica che di energia termica (gasolio, metano, GPL, pellet, legna, ecc.), per la produzione del ciclo di lavoro e per il proprio consumo, incluso l’agriturismo.

È consentita l’installazione di impianti fotovoltaici dimensionati per soddisfare le esigenze energetiche dell’azienda, basandosi sui consumi elettrici e termici documentati dalle bollette relative alle 5 annualità precedenti. Si consiglia di scegliere l’anno con i consumi più elevati per poter installare un impianto di dimensioni maggiori. È importante anche considerare le tolleranze previste, pari al 14% per le perdite dell’inverter e al 5% come tolleranza generale.

Pertanto, se dai conteggi dei consumi risulta possibile installare un impianto fotovoltaico di 100 Kwp, ad esempio, grazie alla tolleranza del 19%, si potrebbe installarne uno da 120 Kwp

Nel nuovo bando 2023  è possibile installare impianti sovradimensionati ai consumi ma con un contributo max del 30% invece che dell’80%

Finalità del bando e dimensionamento dell'impianto fotovoltaico

Il bando ha lo scopo di finanziare le imprese in base ai loro consumi, sia elettrici che energetici, convertendo i valori termici in kWh per poter determinare il corretto dimensionamento dell’impianto fotovoltaico.

In relazione al consumo termico, non è necessario sostituire la caldaia a gasolio esistente con una pompa di calore dopo l’installazione dell’impianto fotovoltaico. Per calcolare il dimensionamento adeguato, si devono considerare i consumi elettrici e termici, convertendo la potenza calorifera in kWh elettrici. Ad esempio, 91 litri di gasolio o  103 metri cubi di metano o  166 litri di GPL equivalgono a circa 933 kWh elettrici

Il dimensionamento dell’impianto viene effettuato utilizzando un software della Comunità Europea che, inserendo i dati dei consumi energetici, fornisce la dimensione dell’impianto installabile.

I consumi devono essere documentati tramite fatture o bollette. Non sono ammessi scontrini fiscali per l’acquisto di pellet o gasolio, in quanto non sono direttamente attribuibili all’azienda.

Interventi complementari

Con lo scopo di migliorare il benessere animale o l’efficienza energetica del fabbricato dove è installato l’impianto fotovoltaico è possibile ammettere anche spese relative

  • Rimozione e smaltimento dell’amianto (eternit)
  • Isolamento termico dei tetti
  • Sistema di areazione tetto ventilato

È possibile far rientrare nelle spese ammissibili anche l’iva nella sua totalità o anche parzialmente a condizione che questa non sia recuperabile.

Rimozione eternit

Il contributo è finalizzato a promuovere l’eliminazione dell’amianto, offrendo fino a un massimo di 700 € per ogni kWp di impianto fotovoltaico installato.

Per esempio, se si installa un impianto da 100 kWp, l’importo massimo per la rimozione dell’amianto sarà di 70.000 € (700 x 100).

In questo caso, il contributo non si basa sui mq, ma sui kWp, poiché il governo fornisce l’incentivo per una determinata superficie a patto che venga installato un impianto fotovoltaico.

Pertanto, è necessario considerare l’autoconsumo, poiché è in base a questo parametro che si può determinare la quantità di fotovoltaico installabile.

Verifica dell'accettazione della domanda

Dopo aver presentato la domanda, sarà necessario aspettare circa due mesi per conoscere l’esito.

Successivamente, si riceverà una PEC che conterrà un atto di concessione, di diniego o di esclusione. È importante sottolineare che, nonostante una lista dei beneficiari possa essere resa pubblica, la pratica sarà ancora in fase di analisi e lavorazione finché non si riceverà un atto tramite PEC. A titolo di esempio, nel caso di un bando precedente, i primi 5.000 partecipanti hanno già ottenuto l’approvazione, mentre gli altri 1.000 sono ancora in attesa di conferma o diniego.

Valutazione delle domande in ordine cronologico

Le domande presentate saranno valutate secondo la modalità “sportello”, ovvero saranno esaminate in base all’ordine cronologico di invio. Ciò significa che, una volta esauriti i fondi, non verranno più accettate ulteriori domande. Pertanto, è importante inviare la propria domanda il prima possibile per aumentare le possibilità di ottenere i finanziamenti.

Avvio dei lavori dopo l'approvazione

Dopo aver ricevuto l’approvazione della domanda, il beneficiario può iniziare i lavori. Entro 30 giorni dall’avvio dei lavori, è necessario inviare una comunicazione formale che ne attesti l’inizio. Inoltre, il beneficiario può richiedere un’anticipazione del contributo fino a un massimo del 30% per sostenere le spese iniziali.

Termine per la conclusione dei lavori

I beneficiari devono completare, collaudare e rendicontare gli interventi entro 18 mesi dalla pubblicazione nell’elenco dei beneficiari. È possibile richiedere una proroga al GSE, motivandola con fattori oggettivi che verranno valutati dall’ente. Il GSE si riserva il diritto di accettare o meno la richiesta di proroga.

In caso di accettazione, i lavori dovranno comunque essere terminati entro il 30 giugno 2026.

Vendita dell'energia immessa in rete e non autoconsumata

L’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico e non autoconsumata viene immessa in rete e venduta a prezzo di mercato tramite il sistema del Ritiro Dedicato (RID). Pertanto, anche se l’impianto è progettato principalmente per l’autoconsumo, eventuali kWh non autoconsumati possono essere immessi in rete e venduti.

Erogazione dei contributi e Copertura finanziaria del progetto

I contributi previsti dal bando vengono erogati al termine del progetto e dopo aver presentato la rendicontazione, non durante lo svolgimento dei lavori. Pertanto, è essenziale che il cliente disponga dei fondi necessari per coprire l’intero importo del progetto, compresa l’IVA (10% per il fotovoltaico, 22% nel caso di rimozione di amianto o rifacimento del tetto).

L’azienda agricola richiedente può beneficiare delle linee di credito dedicate che COOPCREDIT mette a disposizione grazie alle Banche Convenzionate e alla Garanzia diretta di Ismea. 

Presentazione della domanda per il bando e raccolta dei documenti

Per partecipare al bando, è necessario inviare la domanda attraverso il GSE, allegando la documentazione richiesta. È importante sottolineare che il bando prevede una modalità “sportello”, il che significa che i contributi saranno assegnati sulla base dell’ordine di arrivo delle domande, fino all’esaurimento dei fondi.

Pertanto, vi invitiamo a contattarci per conoscere la documentazione necessaria per partecipare al bando,  modo, da avere tempo sufficiente per fornire e preparare eventuali documenti mancanti o che necessitano di correzioni. Essere pronti al momento dell’apertura del bando e tra i primi a presentare la domanda aumenta considerevolmente la possibilità di ricevere i contributi a fondo perduto.

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